Incubo Inter

I turchi sbancano San Siro Roma decisiva per Gasperini

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  1. "Roby 93"
     
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    Un inizio di stagione così, l' Inter e gli interisti non se lo sarebbero immaginato nemmeno nel più brutto dei sogni. Invece è arrivata la terza sconfitta consecutiva nelle prime tre partite ufficiali della stagione: la caduta nel derby di Pechino per la Supercoppa sembrava un incidente di percorso dovuto alle assenze; la sconfitta di Palermo il frutto di un azzardo tattico, comunque rimediabile nello spazio di tre giorni. Invece l' esordio in Champions League è stato amarissimo, così come era stato incredibile l' euro congedo da San Siro in aprile nell' andata dei quarti di finale. Allora lo Schalke 04 aveva mandato in frantumi le certezze nerazzurre; stavolta è bastato un solo gol per consentire al Trabzonspor di vincere a San Siro. A spingere l' Inter sull' orlo del baratro ha provveduto Ondiej Celustka, terzino ceco, che era stato acquistato dal Palermo due anni fa, ma che era riuscito a mettere insieme solo una presenza di un quarto d' ora in campionato. È stato lui a trasformare in oro l' unica palla-gol capitata in 95 minuti di gioco ai turchi: sul secondo corner della partita (contro i 9 degli interisti), Altintop ha colpito la traversa, ma la respinta è finita addosso a Cambiasso, con palla a Celutska e diagonale non forte, ma nell' angolo a beffare prima Lucio e poi Julio Cesar. Mai dal ' 29-' 30 (campionato a girone unico), i nerazzurri avevano perso le prima tre partite della stagione. È stata una serata strana, con l' Inter che ha giocato una prima mezz' ora di grande sofferenza, fra la paura di prendere un gol, le difficoltà ad attaccare contro una squadra brava a difendersi, la fatica di muoversi su un campo infame, lo sciopero del tifo (comunque San Siro è rimasto mezzo vuoto), mentre i tremila turchi al seguito hanno dato l' impressione che si giocasse sulle rive del mar Nero invece che a Milano. Troppo lenta la partenza, ma si è capito subito che la squadra non era tranquilla e la poca serenità ha sottratto lucidità nel momento decisivo. Qualcosa di meglio si è visto, quando nello spazio di 60' ' hanno avuto due buone occasioni prima Zarate e poi Pazzini e questo ha aiutato i nerazzurri ad aumentare la pressione e a schiacciare il Trabzonspor. Ma senza risultati concreti. Di certo il cambio nel sistema di gioco rispetto a Palermo ha consegnato alla squadra qualche certezza tattica in più (dal 3-4-3 al 4-3-1-2), ma la squadra è apparsa comunque in ritardo di condizione e con pesanti scollamenti in campo, dove si è colto un nervosismo eccessivo anche quando la partita era sullo 0-0. A inizio ripresa, il Trabzonspor ha addirittura preso in mano il gioco, pur non avvicinandosi mai all' area e Gasperini ha provveduto a un doppio cambio: fuori Pazzini e Obi, dentro Milito e Alvarez, con risultati non all' altezza della situazione. Ma a metà ripresa è sembrato che l' Inter potesse operare finalmente il break: non che la squadra stesse giocando un gran calcio, ma stavano riemergendo il carattere, la forza morale del gruppo e la capacità di soffrire fino in fondo. Così nel giro di 30' ' Milito ha avuto due palle-gol, la prima clamorosa, perché si è presentato solo davanti a Tolga Zengin, ma si è fatto prendere la conclusione, la seconda più difficile da trasformare in gol, perché il cross di Zanetti è risultato leggermente alto. Il Trabzonspor non riusciva più a uscire dalla propria metà campo, ma proprio nel momento del massimo sforzo offensivo interista, i turchi hanno trovato il modo di rompere l' assedio e di conquistare un angolo, sul quale si sono viste situazioni di gioco orrende. Preso il gol, la reazione interista ha prodotto una sola occasione (Nagatomo) e molta tensione. Adesso la partita di sabato con la Roma diventa fondamentale per il futuro dell' Inter e soprattutto per quello di Gasperini. Perché i principi sono belli, ma i risultati contano di più. Fabio Monti RIPRODUZIONE RISERVATA **** Inter Trabzonspor Marcatore: Celustka 31' s.t. INTER (4-3-1-2): Julio Cesar 5; Jonathan 5, Lucio 5, Ranocchia 6, Nagatomo 5,5; J. Zanetti 5,5, Cambiasso 5,5, Obi 5 (Alvarez 4,5 10' s.t.); Sneijder 5; Pazzini 5 (Milito 4 10' s.t.), Zarate 4,5 (Coutinho s.v. 32' s.t.). All.: Gasperini 5 TRABZONSPOR (4-4-2): Toiga Zengin 7; Celustka 7, Giray Kaçar 6, Glowacki 6,5, Cech 6; Serkan Balci 6, Colman 6,5, Zokora 6,5, Alanzinho 6 (Sapara 6 19' s.t.); Paulo Henrique 6 (Vittek s.v. 29' s.t.), H. Altintop 6,5 (Aykut Akgun s.v. 42' s.t.). All.: Karaman 7 Arbitro: Johannesson (Svezia) 4 Ammoniti: Ranocchia, Giray Kaçar, Zarate, Alanzinho, H. Altintop, Cambiasso Recuperi: 1' più 4'
     
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