Tre propostine per il calcio

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  1. Goku ssj3
     
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    Tre idee per l’estate. Tre idee per migliorare il calcio al di là dei soliti stadi di proprietà, delle tessere del tifoso, degli investimenti nelle giovanili. Noi le buttiamo là: magari sono buone, magari fanno schifo.

    DIVIETO D'ESONERO DELL'ALLENATORE DURANTE LA STAGIONE
    La Samp cambia allenatore e va in B, il Cesena se lo tiene e resta in A, Zamparini lo esonera e poi se lo riprende, il Brescia lo esonera, se lo riprende e comunque finisce in B, Benitez perde il derby d’andata, Leonardo quello di ritorno. L’Udinese perde le prime 5 partite, si tiene l’allenatore e va in Champions. Chi ama l’esonero dice che serve a dare la scossa, ma se, come quest’anno a dare la scossa sono 11 squadre su 20, alla fine chi deve vincere vince, chi deve perdere, perde. In compenso si spende un mucchio di soldi che va solo ad allargare il buco di bilancio della serie A: tra contratti, penali e doppi stipendi, il mercato degli esoneri costa al calcio quasi 20 milioni di euro. Immaginate invece che sia vietato: quello che ti scegli all’inizio te lo tieni fino alla fine. L’allenatore sarebbe selezionato meglio, lavorerebbe con più calma, non avrebbe giocatori che fanno i furbi e che gli giocano contro: insomma, a fine anno, qualcuno andrebbe in B lo stesso, ma lo farebbe con qualche soldo in più e magari con una chance per capire di chi è stata la colpa.


    IL PREMIO CLASSIFICA: CHE SIA SOSTANZIOSO...
    Oggi tra una squadra che arriva decima e una che arriva nona, ci sono circa 200 mila euro di differenza nei diritti tv, da incassare l’anno successivo. Duecentomila euro, roba da non pagarsi nemmeno i palloni. Questo, di fatto, divide la classifica in tre scaglioni, chi arriva in Europa ed è ricco, chi scende in serie B ed è povero e chi sta in mezzo. Tra arrivare noni o decimi insomma non cambia nulla e questo spiega perchè poi si vedono partite come Chievo-Sampdoria del 3 aprile, come Bologna-Parma, dell’8 maggio, come lo scorso Napoli-Inter partite cioè nelle quali una, o tutte e due le squadre si accontentano di non vincere. La proposta è: nella distribuzione dei diritti tv, dare più peso economico all’ultima classifica e, casomai, meno ai risultati storici; si potrebbe così arrivare facilmente a 1 milione di differenza per ogni posto in classifica conquistato. Dal 10° al 9°, 1 milione di euro in più, dal 9° all’8° un altro milione e così via. Vedi poi come trottano.


    UNA COPPA VERAMENTE ITALIA
    Oggi il trofeo nazionale non è più nazionale del campionato, dunque molto poco, dal momento che quasi la metà dei calciatori sono stranieri. Inoltre è una copia piuttosto insipida delle sfide che già si vedono durante l’anno. Perché allora non introdurre nelle gare di Coppa Italia il numero minimo di calciatori italiani: supponiamo 7 o addirittura 8. Chi ce li ha bene, chi non ce li ha, metterà in campo quelli delle giovanili, e sarà interessante lo stesso. Diventerebbe così un vero trofeo nazionale, che premierebbe chi investe nel calcio italiano e che metterebbe in campo logiche e sfide inedite, con Prandelli sempre presente sugli spalti, il più interessato tra tutti.

     
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0 replies since 23/5/2011, 07:42   182 views
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