Barcellona, pochi... ma buoni

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. "Roby 93"
     
    .

    User deleted


    C'è chi ne usa una trentina, chi ne tessera a non finire, chi, per ovviare a ciascun problema, ne prende uno nuovo e c'è, infine, il Barcellona, vera e propria eccezione del calcio mondiale. Una eccezionale eccezione, per dirla meglio, dato che il Barça, da anni ormai al vertice del pallone, ha la rosa più ridotta tra le big d'Europa: 21 giocatori di prima squadra. Punto. Per il resto, dato che la plantilla, come la chiamano loro, va completata, sotto con i giovanotti: 11, in tutto, quelli aggregati a Messi e compagni.

    Tanto basta, alla banda di Pep Guardiola, per essere quel che è, e cioè la formazione più vincente (e spettacolare, of course) degli ultimi tre anni. Bella forza, hanno Messi, si obietterà. Vero, ma altrettanto innegabile è che in Catalogna fanno con quel che passa il convento. Che, tradotto, significa con giocatori cresciuti nella cantera e con il minimo indispensabile, in termini numerici, per essere all'altezza di tutte le competizioni.

    La questione, però, va chiarita ulteriormente. I numeri, perché di numeri si tratta, la raccontano così:
    - Barcellona: 21 giocatori
    - Real Madrid: 24 giocatori

    - Inter: 28 giocatori
    - Milan: 31 giocatori
    - Juventus: 26 giocatori

    - Manchester Utd: 37 giocatori!
    - Chelsea: 27 giocatori
    - Manchester City: 30 giocatori

    Pochi, insomma, ma buoni. Guardiola se la gioca con quel che ha a disposizione, senza lagnarsi per gli infortuni (vedi Abidal) e dando spazioni ai giovani cresciuti in casa. Così - e forse solo così - ci si ritrova poi con Iniesta e Xavi. Si fa male un titolare? Gioca una riserva. Manca una riserva? Gioca un pari ruolo della cantera. Da noi, ed è evidente, le cose non funzionano in questo modo. Basti vedere, ogni anno, in che modo viene aggredito il mercato di gennaio dai nostri club. Per le società di casa nostra è diventato come un cerotto da piazzare sopra una ferita. Non guarisce, ma nasconde bene gli errori dell'estate. In inverno, ovviamente, si muovono anche i blaugrana, ma quel che cercano sono piccoli ritocchi o giocatori futuribili come, ad esempio, Afellay. Il resto, poco, viene fatto in estate e con quel che si è fatto si tira dritti per tutta la stagione. Così, senza esagerare e curando i dettagli, si crescono grandi giocatori. E si crea una leggenda che, come dicono loro, è més que un club.
     
    .
0 replies since 12/5/2011, 14:43   194 views
  Share  
.