Belgio, nuovi fenomeni del calcio

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  1. "Roby 93"
     
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    Qualcuno è già stato ribattezzato 'Nuovo Zidane', altri stanno incontrando qualche intoppo di troppo e altri ancora probabilmente saranno semplicemente buoni giocatori senza assumere mai lo status di fuoriclasse ma tant'è, il Belgio - dopo anni bui a livello sia di nazionale che di club - sembra aver trovato la nidiata vincente, piena di campioni in fasce pronti a fare le fortune di migliaia di tifosi in giro per l'Europa. I risultati a livello giovanile non sono ancora arrivati - a differenza della Svizzera -, ma il futuro del movimento calcistico belga è più che roseo. Da Hazard, pupillo di Monsieur Zizou al giovanissimo Lukaku, dal bomber Vossen alla difesa d'acciaio dell'Ajax. Tanti talenti arrivano da Bruxelles e dintorni e tutti sotto i 22-23 anni.

    A differenza dei colleghi brasiliani o sudamericani in generale, cambia il prezzo. Difficilmente club come l'Ajax o quelli di Premier svendono giovani talenti in erba, ma in prospettiva si sta parlando di campioni in grado non solo di far tornare il Belgio a una competizione internazionale a livello di nazionale (che manca dai Mondiali del 2002), ma anche di essere i gioielli dei più grandi club europei. Eden Hazard (1991) per esempio, sta trascinando il Lille alla conquista della Ligue 1 ed è stato indicato da Zidane come suo erede da non perdere d'occhio, consigliandolo alla Juventus. Ma i Diavoli Rossi non sono solo Hazard - tra le altre cose anche il fratello Thorsten non sta facendo male in Francia -, ci sono anche attaccanti prolifici pronti finalmente a prendere l'eredità dei fratelli Mpenza, Wilmots e Sonck. Si tratta di Lukaku dell'Anderlecht (classe 1993) già conteso da mezza Europa e con una valutazione da capogiro, Vossen del Genk (classe 1989) cecchino infallibile e obiettivo della Fiorentina oltre ai meno noti Mirallas e Dembelè che già stanno provando fortuna lontano dai confini casalinghi.

    Dal Belgio però sono in arrivo anche buonissimi difensori e affidabili centrocampisti, come può benissimo dimostrare il cagliaritano Radja Nainggolan, classe 1988 e vecchietto in confronto ai compagni. Alderweireld e Vertonghen formano ormai una coppia d'oro al centro della difesa dell'Ajax e i loro nomi sono sistematicamente accostati ai migliori club d'Europa. Boyata, difensore centrale e terzino allo stesso tempo classe 1990, è pupillo di Mancini e al City sta crescendo a vista d'occhio. De Laet e Pocognoli, Manchester United e Standard Liegi, completano un reparto arretrato di livello assoluto col terzino accostato al Milan prima che i rossoneri scegliessero Emanuelson. E' il centrocampo però il reparto di punta. Già detto di Hazard e Nainggolan, dalle parti delle grandi classiche di ciclismo stanno crescendo anche Witsel (classe 1988) già nel mirino del Milan e dei maggiori club tedeschi, De Bruyne (classe 1991) e Chadli (1991) che col Twente ha messo in difficoltà anche l'Inter nell'ultima Champions League.

    Gli osservatori italiani continuano a sondare tornei francesi, tedeschi e spagnoli a livello giovanile ma, di tanto in tanto, grandi generazioni di talenti nascono anche altrove. La Svizzera lo sta dimostrando da qualche anno, il Belgio ha dinnanzi a sé un futuro radioso, ormai a livello di nazionale maggiore. L'occasione per qualche acquisto a basso costo c'è ancora, senza voli transatlantici e fusi orari spaccagambe, perché quelli citati sono solo una minima parte di talenti che anche in Italia potrebbero essere nascosti in squadre minori.

     
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0 replies since 6/5/2011, 11:55   185 views
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